Elemento in natura, caratteristiche ed estrazione
L'argento è l'elemento con numero atomico 47 della tavola periodica. Appartiene all' 11° gruppo (I B) e al 5° periodo. E' un metallo di transizione, e come rame e oro possiede un singolo elettrone nell'orbitale s più esterno. La sua configurazione elettronica è infatti [Kr] 4d10 5s1 .
L'argento è un metallo relativamente raro (0,08 ppm nella crosta terrestre). Il suo minerale più comune è l'argentite, Ag2S (solfuro di argento) ma lo si trova combinato con vari altri elementi. Altri minerali importanti sono la cerargirite (AgCl) e diversi solfuri doppi, come ad esempio la stromeverite AgCuS, l'argentopirite AgFe2 ,la pirargirite, Ag3SbS3 e la proustite, Ag3AsS3 ma lo troviamo in natura anche allo stato nativo, come argento metallico, solitamente in leghe con altri metalli.
Allo stato metallico l'argento è un metallo di lucentezza bianca, tenero, particolarmente duttile e malleabile. Sue qualità molto apprezzate sono l'elevata conducibilità elettrica (superiore addirittura a quella del rame) e termica.
Come lascia intendere la sua configurazione elettronica, nei suoi composti lo stato di ossidazione più comune è +1. Tuttavia, in condizioni fortemente ossidanti, si arriva anche agli stati di ossidazione +2 e +3.
Il primo metodo di estrazione dell’argento (usato solamente per minerali con alto tenore di argento, come il metallo allo stato nativo, alogenuri, solfuri e solfati) consisteva nel riscaldare il minerale in presenza di aria non a fusione (arrostimento) per poi ridurlo a metallo.
Un processo alternativo è l'amalgamazione, che consiste nell’estrarlo da minerali in cui è presente allo stato nativo o come cloruro tramite mercurio. Il mercurio è successivamente eliminato dall'amalgama per distillazione (punto di ebollizione molto più basso).
Il processo più interessante è la lisciviazione. Minerali contenenti argento nativo o cloruro di argento vengono macinati e poi trattati con cianuro alcalino. L'argento viene solubilizzato, separato e portato allo stato metallico per riduzione con zinco o alluminio metallici.
Infine, probabilmente il processo più comune per recuperare l'argento (ma anche altri metalli nobili), è la coppellazione. L'argento è solitamente contenuto in minerali di piombo, come PbS. Si riscalda in atmosfera riducente per ottenere piombo argentifero, una lega di argento e piombo. Successivamente, la lega viene fusa ed esposta a flusso d'aria. O2 ossida il piombo a PbO (litargirio) che può essere separato dall'argento metallico.
Chimica e composti dell'argento
L'argento è un metallo nobile, infatti non viene attaccato dagli acidi non ossidanti. Questo è giustificato dal suo alto potenziale standard di riduzione (faremo riferimento solo ai più comuni composti di argento (I) ):
E° Ag+ / Ag = 0,80V
Viene facilmente attaccato però dagli acidi nitrico e solforico:
2Ag + 2H2SO4 → Ag2SO4 + SO2 + 2H2O
3Ag + NO3- + 4H+ → 3Ag+ + NO + 2H2O
Una caratteristica importante dell'argento è la sua tendenza a formare complessi stabili con una grande varietà di leganti.
L'argento si trova in soluzione come Ag+. Le soluzioni contenenti Ag+ sono incolori. Il suo comportamento da accettore di doppietti elettronici di cui abbiamo appena parlato lascia intendere che in soluzione non sarà presente come ione isolato ma si troverà in forma idratata.
Vediamo ora quali sono i composti più importanti ed interessanti dell'argento.
- sali solubili
Non sono molti i sali solubili dell'argento. Il più comune è sicuramente il nitrato di argento, AgNO3. Tra gli altri ci sono il clorato, il perclorato, l'acetato ed il fluoruro.



