Il dopoguerra europeo ed il fascismo

Il difficile dopoguerra europeo

Gli anni dell’immediato dopoguerra in Europa furono attraversati da una fase di acuta crisi economica e sociale. Passaggi degli stati dall’assetto guerrigliero alla produzione di pace.

Crisi di legittimazione delle istituzioni liberali prebelliche: sistemi politici basati su governi e parlamenti che rappresentavano tradizionalmente gli interessi dell’élite dirigente. Ma la guerra aveva impresso una brusca accelerazione al processo di mobilitazione politica delle masse: L’Europa era ormai più democratica.

Si erano diffuse infatti politiche e ideologie che contestavano la capacità delle istituzioni liberali di rappresentare gli interessi collettivi.

Da un lato, il nazionalismo radicale non era affatto sopito con la cessazione delle ostilità, ma si alimentava dell’insoddisfazione generale per l’esito dei trattati di pace. Dall’altro lato la rivoluzione bolscevica esercitò una profonda influenza sul movimento operaio europeo poiché parve dimostrare la prospettiva rivoluzionaria per l’edificazione della società socialista. Per sostenere la rivoluzione europea nel 19’ venne fondata la “Terza Internazionale”.

La Soluzione Autoritaria

Tra i grandi paesi solo Francia e Gran Bretagna conservarono le loro istituzioni liberaldemocratiche. La crisi post-bellica ha trovato soluzione in una stabilizzazione democratica: nelle realtà istituzionalmente più fragili, le classi dirigenti hanno percorso soluzioni autoritarie dando vita a regimi caratterizzati dalla preminenza di governi e monarchie e dalla limitazione o annullamento delle libertà politiche. Com’è facile intuire la crisi postbellica fu più acuta nei paesi usciti sconfitti dalla guerra, questo dal vita al paradosso italiano che sebbene la guerra l’ebbe vinta, si ritrovò in una crescente fase patriottica volta all’unificazione completa. Il dopoguerra italiano fu più simile a quello tedesco che a quello francese e inglese, in quanto mise in luce la debolezza delle istituzioni liberali italiane, i limiti della sua classe dirigente e la separatezza tra le masse popolari. Per questo le tensioni del dopoguerra sfociarono in una vera e propria crisi di sistema la quale sovverti ogni forma di struttura liberale, con l’instaurazione di una dittatura.

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