Gran Bretagna, Francia e Stati uniti rappresentarono fra le due guerre la risposta democratico-liberale alle trasformazioni prodotte dal conflitto mondiale e dalla crisi iniziata nel 1929.
STATI UNITI
Gli anni venti per gli Stati Uniti furono un periodo di grande sviluppo sotto la guida di amministrazioni repubblicane (furono gli anni della riduzione dell’immigrazione e del proibizionismo (il tentativo di vietare la produzione e il consumo degli alcolici) che finì per alimentare l’illegalità), ma la crisi del 1929 sconvolse il paese dal punto di vista economico, sociale, psicologico e morale. L’elemento importante per comprendere il significato della politica inaugurata da Roosvelt è la fiducia nell’american way of life.
Roosevelt, eletto presidente attuò una nuova fase della storia statunitense: il New Deal.
Fu un programma economico che prevedeva l’intervento dello stato nella vita economica.
Per far questo il governo agì in queste direzioni:
- Sostegno della domanda attraverso la spesa pubblica e aumento del carico fiscale;
- Ordinamento e controllo dell’attività economica di banche e imprese private;
- Provvedimenti sociali a favore della popolazione (fascie più povere);
- Collaborazione con i sindacati;
- Propaganda per ottenere il consenso;
I principali provvedimenti furono:
- National Industrial Recovery Act (stanziamento di fondi per lavori pubblici);
- Emergency Banking Act (aumento del potere di controllo della Banca federale);
- Tennessee Valley Authority (assunzione di operai giovani in opere civili);
- Agricultural Adjustement Act (sostegno dei prezzi agricoli);
- Wagner Act (riconoscimento dei diritti sindacali(es. sciopero));
- Social Security Act (indennità di disoccupazione, malattia, vecchiaia);
Dal punto di vista economico i risultati del New Deal furono inferiori alle attese e solo la partecipazione alla Seconda guerra mondiale risolse definitivamente i problemi economici aperta dal 1929. Le elezioni del 1936 segnarono il trionfo di Roosvelt, il quale si ricandidò anche nel 1940 e 1944 dove gli elettori ancora una volta gli confermarono il consenso. La popolarità di Roosvelt nasceva dal suo fascino personale e dalla sua proposta politica (non era un socialista e non voleva mettere in discussione né l’iniziatica privata né il sistema capitalistico.



